Il processo di raccolta dei dati sanitari sull’IVG e l’obiezione di coscienza in Italia

In Italia l’aborto è consentito grazie alla Legge 194/78, non sempre facile da comprendere. Proprio per questo abbiamo realizzato un video esplicativo per poterla visualizzare al meglio.

LA LEGGE 194/78

In Italia il flusso della raccolta dati nell’ambiente sanitario è assai disgregato e incerto, grazie alla ricerca e ad alcuni colloqui con personale sanitario e non, siamo riuscite a ricostruire questa lunghissima filiera, di cui riportiamo tutti i passaggi con precisione, e due video esplicativi in cui potrai visualizzare graficamente la filiera del dato e il processo di analisi dell’ISTAT.

LA FILIERA DEL DATO SANITARIO DELL’IVG E DELL’OBIEZIONE DI COSCIENZA IN ITALIA

FILIERA DI RICHIESTA E PROCESSO DEI DATI NELL’ISTAT

IDENTIFICAZIONE DEI LUOGHI SANITARI DELL’IVG

Per ricostruire la filiera siamo partite dall’identificazione dei luoghi sanitari in cui l’intervento di Interruzione volontaria di gravidanza può essere legalmente praticato, questi luoghi sono gli ospedali pubblici e le strutture private, ed entrambi devono sottostare a dei requisiti ben specifici.

In tutte le strutture autorizzate vi sono tre principali reparti in cui il processo dell’IVG si svolge: ireparto di Ostetricia che si si concentra sulla gestione della gravidanza e del parto, mentre quello di Ginecologia si occupa della salute dell’apparato riproduttivo femminile e delle malattie ad esso associate. Il reparto di IVG in Italia è il servizio sanitario che si occupa di eseguire l’interruzione volontaria di gravidanza e il reparto di Neonatologia che è una specialità medica che si occupa della cura e della prevenzione delle patologie dei neonati.

IDENTIFICAZIONE PERSONALE MEDICO COINVOLTO

Siamo poi passate all’identificazione del personale medico che viene convolto durante un’IVG, infatti l’equipe medica specializzata nell’IVG è formata da 8 componenti che occorre dividere in base a loro ruolo nel momento dell’operazione. Gli unici a poter eseguire l’IVG sono i Ginecologi e gli Anestesisti, i primi possono intervenire sia per un’aborto farmacologico, prescrivendo i farmaci abortivi, sia per un’aborto chirurgico, eseguendo l’operazione. L’aborto chirurgico può essere garantito solo con la completezza dell’equipe medica.

LA RACCOLTA DEI DATI SANITARI SUI MEDICI OBIETTIORI

La dichiarazione di obiezione in Italia, al contrario di quella per l’IVG, non ha un metodo specifico prestabilito ma è a discrezione dell’ente ospedaliero e può venire in forma verbale, come dichiarazione alla figura competente, o scritta, dichiarandolo nel contratto di assunzione o come notifica alla Direzione Sanitaria; il tutto verrà poi inoltrato all’Ordine dei Medici.

LA RACCOLTA DEI DATI SANITARI DELLE DONNE NEGLI OSPEDALI

A partire dal 1979 l’Istituto nazionale di statistica, a seguito dell’entrata in vigore della legge numero 194/78, ha avviato, in accordo con le Regioni ed il Ministero della Salute, la rilevazione dei casi di interruzione volontaria di gravidanza (IVG). I dati delle donne vengono raccolti per mezzo del modello individuale di dichiarazione di interruzione volontaria della gravidanza (Istat D.12), che deve essere compilato dal medico che procede all’interruzione stessa.

IL RUOLO NELLE ASL, DELL’ISTAT E DELL’ISS

L’Ospedale è tenuto a inoltrare i dati sulle donne che scelgono di effettuare l’IVG e sugli obiettori alle ASL regionali con una periodicità di tipo trimestrale. Le ASL regionali sono tenute a raccogliere le informazioni dalle strutture che eseguono l’IVG e ad analizzarle per rispondere a questionari trimestrali e ad un questionario riepilogativo annuale, predisposto dall’ISS (Istituto Superiore di Sanità) e dal Ministero della Salute.

L’Istat ha predisposto un’unica piattaforma Web (GINO ++) tramite la quale vengono raccolti i dati individuali e svolte le varie attività di monitoraggio e flusso.

Da parte delle ASL regionali è ora possibile registrare o caricare i datiaggiornare la lista delle strutture e le relative informazioni anagrafiche, effettuare monitoraggi dei dati caricati, tutto in un unico ambiente.

IL RUOLO DEL MINISTERO DELLA SALUTE

Una volta sviluppate le tabelle e analizzati i questionari definitivi, tutto il materiale viene inoltrato al Ministero della Salute che si occuperà di confrontare i dati delle Asl caricati su Gino++ con le SDO (Schede di Dimissione Ospedaliera) delle donne che hanno eseguito un’IVG e infine di pubblicare l’Analisi complessiva del fenomeno, la relazione sull’attività di IVG, e le indicazioni per la prevenzione nella Relazione al Parlamento.